Incerta è l’origine del termine “catana“, del tutto certa è invece la diffusa appartenenza all’area tolfetana e maremmana, ma anche còrsa. Infatti, con il nome di “catana”, in tempi passati, veniva indicata una particolare pistola a canna corta fabbricata artigianalmente in Corsica, nella località di Alisani, dalla famiglia Catani, armaioli di antica tradizione: si trattava di una piccola, ma efficace arma tascabile, facile da celare nei tasconi dell’abbigliamento rustico tipico dell’isola.
Dal 1531 al 1578 e ancora dal 1677 al 1707, di provenienza còrsa furono i fidati sorveglianti armati che la Repubblica di Genova – allora, e ancora fino al 1768, padrona della Corsica – assoldava nell’isola per destinarli alle cave e fabbriche papali di allume di Tolfa appaltate in quegli anni a imprenditori genovesi di illustre casato (Grimaldi, Sauli, Pallavicino, Torre): della tenuta distintiva di tali guardie faceva parte una borsa da essi chiamata “catana”. È però singolare osservare che con lo stesso termine di “catana” era anche indicata nella Maremma Laziale e Toscana la capiente tasca posteriore della giacca usata per la caccia – detta “la cacciatora” – giacca che, per estensione, finì col chiamarsi “catana”. CATANA è allora parola tolfetana, maremmana o còrsa? Impossibile dirlo con assoluta certezza: la sua origine, sicuramente popolare, si perde nella notte dei tempi e degli usi ancestrali della vita in queste terre di antica civiltà.
Proprio come il modello della borsa tolfetana, che ancora oggi, sola e inconfondibile, è rimasta a portare questo esclusivo e misterioso nome.
L’essenzialità della sua linea, della sua struttura e fattura, immutate da secoli, la grande molteplicità e praticità del suo uso fanno risalire l’origine della CATANA tolfetana a epoche remote.
Una borsa non voluminosa, ma capiente, da portare comodamente a tracolla senza impegnare le braccia o le mani, applicabile alla sella del cavallo, facile da aprire e chiudere con l’uso di una sola mano, realizzata in materiale forte, ma bello – il nobile cuoio italico tipico delle regioni di allevamento come Tolfa – capace di resistere ad un uso intenso e a condizioni atmosferiche e ambientali anche avverse, un materiale che non teme il tempo e l’uso, che anzi le donano una calda patina.
Per queste sue particolari ed essenziali caratteristiche una borsa di questa forma fu, nel corso dei secoli, il naturale accessorio di cavalieri e soldati, di mercanti in viaggio, di viandanti e pellegrini lungo gli itinerari della fede nell’Europa medioevale, di pastori e butteri in aspro e duro lavoro nella Maremma Laziale e Toscana, di fieri briganti alla macchia, di cacciatori in battuta nelle fitte selve montane e nelle perniciose paludi costiere tirreniche che, ancora per molti decenni del ‘900, dal lontano Circeo si estendevano per lunghissimi tratti fino all’ Argentario e anche oltre. Questo è ciò che ancora oggi ci mostrano o lasciano intuire tante testimonianza iconografiche del passato: da antichi frammenti scultorie ad affreschi e opere pittoriche di alta epoca, fino ad arrivare, nell’Ottocento, alle nitide stampe del Pinelli e ad alcuni dei quadri del più grande dei “Macchiaioli“, Giovanni Fattori, pittore della Marem
ma e dei suoi butteri, accanto ai quali può però trovare più modesto, ma meritato posto l’anonimo eppure suggestivo repertorio fotografico che tante famiglie di Tolfa gelosamente ancora oggi conservano a ricordo dei propri “vecchi” degli ultimi cento anni.
Via via nel tempo, bisaccia del pellegrino, tascapane del soldato, borsa da sella del cavaliere, carniere del cacciatore, la CATANA ha attraversato i secoli fino a giungere a noi, sempre uguale a se stessa, sempre pratica, comoda, forte e molto elegante. Accanto a quelle non molte creazioni – frutto della genialità di grandi disegnatori e stilisti – che nell’abbigliamento hanno resistito al trascorrere delle mode e del tempo, l’antica CATANA tolfetana, di anonimo creatore, può essere ormai considerata un CLASSICO e continua ancora oggi ad essere confezionata con il pregiato cuoio di primissima qualità, in inconfondibile disegno, con rifiniture accurate e solide, per l’eleganza disinvolta, femminile e maschile, dell’abbigliamento sportivo e del tempo libero.